Approvata la riforma fiscale con un’assenza d’eccezione per il Governo Draghi: si tratta della Lega che diserta il Cdm.
Consiglio dei ministri per discutere della riforma fiscale. Alla stessa riunione si è parlato della sua approvazione, così che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto. Una situazione quindi puntualizzata dal presidente del consiglio Mario Draghi durante una conferenza stampa indetta a Palazzo Chigi.
“Si può avere la sensazione che questa sua l’ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni – così il premier che ha continuato – Nella legge delega c’è una riformulazione del catasto, si procederà quindi anche ad una revisione delle rendite catastali. L’impegno è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite restano invariate, è un’operazione di trasparenza ma non cambia l’imposizione fiscale sulle case e sui terreni”.
Non cambiamo le tasse e per la riforma ci vorranno cinque anni. La progressività del sistema fiscale deve restare, così che sia il perno del sistema fiscale. Il provvedimento consiste in ben 10 articoli. Infatti, una volta individuate le priorità, deve essere poi al Governo ad emanare entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi di attuazione.
Si tratta di un’operazione che il Governo prevede con una revisione dell’intero sistema fiscale, partendo dall’Irap ma comprendendo anche l’Ires, il “superamento” dell’Irap, una rivoluzione dell’Iva e anche la riforma del catasto degli immobili.
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Il partito della Lega diserta il Consiglio dei ministri. Durante la cabina di regia il ministro Garavaglia, che sedeva al tavolo al posto del collega leghista Giorgetti, aveva lasciato in anticipo la riunione dicendo ai colleghi che la Lega avrebbe approfondito la bozza, che prevede anche la riforma del catasto.
La Lega ha dubbi sul metodo e le copertura, così che c’è stata la decisione finale. Non si possono ricevere “le carte” solo all’ultimo, non è “serio”. Queste le motivazioni che hanno spinto a non prendere parte alla riunione. Il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi. Gli obiettivi fondamentali sono la crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione.
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