Massimo Giletti e la malattia devastante: “Sono stato 30 volte a Lourdes”. Il noto giornalista e presentatore televisivo rivela particolari inediti sulla sua vita
E’ ormai diventato uno dei giornalisti e conduttori televisivi più apprezzati e amati dal pubblico: comunicativo, coraggioso e battagliero, Massimo Giletti ha conquistato negli ultimi anni una fetta sempre pià ampia di pubblico. Cinquantanove anni, torinese doc, Giletti ha esordito come giornalista nella seconda metà degli anni ottanta nella redazione di Mixer, il celebre format giornalistico di Raidue ideato e condotto da Gianni Minoli e come conduttore televisivo negli anni novanta, sempre sull’emittente di Stato, presentando alcuni programmi di successo come Mattina in famiglia, Mezzogiorno in famigliae I fatti vostri.
Ma la vera grande svolta della sua vita a livello professionale avviene nei primi anni duemila, quando gli viene affidata la conduzione del programma domenica di intrattenimento L’Arena, un contenitore di grande successo che il giornalista torinese presenta per ben tredici anni consecutivi. Nel 2017 si consuma, a sorpresa, la rottura con la Rai: Giletti lascia la tv di Stato e si trasferisce a LA7 dove conduce un nuovo talk show, Non è l’Arena, che da oltre quattro anni va in onda regolarmente ogni domenica sera sull’emittente di proprietà del presidente del Torino, l’editore Urbano Cairo.
Giletti non parla volentieri della sua privata preferendo mantenere uno stretto riserbo sulle sue vicende sentimentali e non. Si sa solo che non è sposato ed è un grande appassionato di sport (è un acceso tifoso della Juventus). Qualche tempo addietro però, in qualche intervista rilasciata ad alcune riviste, ha svelato un retroscena inedito sul suo passato. “Da piccolo – ha affermato – ero affetto da una forma grave di scoliosi e ho dovuto portare corsetti, busti in gesso ed essere ricoverato più volte in ospedale. Per un bambino prima, e un adolescente poi, non è stata un’esperienza facile ma le fatiche di quel periodo mi hanno temprato per il futuro”.
Il rapporto con la malattia ha indotto Massimo Giletti ad avvicinarsi fin da bambino alla fede cattolica. Un sentimento religioso molto forte che lo ha spinto a compiere un percorso decisamente particolare: “Nella mia vita ho fatto trenta viaggi a Lourdes. Ho avuto tanti contatti diretti con i malati, lavorando nelle piscine e, per i primi venti anni, andando anche in treno con loro. Quel luogo per me significa la presenza viva della Madonna. Sono andato a Lourdes per la prima volta quando avevo 10 anni con mia madre e mia nonna. Rimasi subito colpito dal quel luogo”.
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