Flavio Briatore e la rivolta del web: cucina milionaria, prezzi da capogiro. Esplode una clamorosa polemica che coinvolge il manager e imprenditore piemontese
Anche tutti quelli che non lo stimano o lo hanno in antipatia, e non sono pochi, non possono non riconoscergli una personalità e un carisma a dir poco invidiabili. Perchè uno come lui, come Flavio Briatore, in qualche modo riesce sempre a far discutere e parlare di sè. Manager, imprenditore, self made man, Briatore è nato in un paesino del cuneese settantuno anni fa e ha costruito la sua carriera soprattutto nel mondo dei motori: fu soprattutto grazie a lui e alle sue straordinarie intuizioni che la Benetton, di cui era stato dipendente nel ramo commerciale, divenne nei primi anni 90′ un top team di Formula 1.
Il nome di Flavio Briatore è infatti legato indissolubilmente a quello di Michael Schumacher: il fuoriclasse tedesco fu scoperto proprio dal manager piemontese quando era una semplice promessa delle quattro ruote. E in sella alla Benetton con Briatore nel ruolo di team principal, Schumi conquistò i suoi due primi titoli mondiali di Formula 1. Il manager di Verzuolo ha poi abbandonato il circus mondiale per mettersi in proprio e costitutuendo il Gruppo internazionale di hospitality di lusso Billionaire Life.
Altrettanto movimentata è stata fin qui la sua vita privata: Briatore infatti ha avuto relazioni importanti con alcune celebri top model come Naomi Campbell e Heidi Klum. Ma è balzato agli onori della cronaca rosa soprattutto grazie al matrimonio, celebrato nel 2008, con la showgirl calabrese Elisabetta Gregoraci da cui si è separato nel 2017.
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Flavio Briatore, i suoi tartufi bianchi d’Alba sono enormi: insorge l’Associazione Tartufai
Negli ultimi anni, Briatore si è segnalato soprattutto per alcune prese di posizione originali e in qualche modo discusse e discutibili in merito a tematiche economico-politiche di grande rilevanza sociale. Pochi giorni fa, un suo video pubblicato sui suoi profili social ha scatenato la reazione veemente di un’associazione che ai più era del tutto sconosciuta: l’Associazione Nazionale Tartufai Italiani.
Il manager cuneese è proprietario di un ristorante a Montecarlo e nel video incriminato mostra enormi tartufi bianchi d’Alba: “Quest’anno in Italia non si trovano, noi li troviamo“. Ma le dimensioni dei tartufi, considerate eccessive, hanno insospettito i tartufai italiani che hanno presentato un esposto ai Nas. Nell’esposto si chiede che vengano verificate, a tutela dei consumatori, le bolle di vendita per accertare “se i tartufi sono effettivamente non solo provenienti da Alba, ma anche cavati da tartufai delle Langhe e Monferrato“.