Paolo Belli racconta cosa gli ha insegnato la sua collega. Ecco a chi si riferisce.
Paolo Belli è un musicista che collabora al programma Ballando con le stelle dall’inizio. Ha fondato il gruppo Ladro di biciclette partecipando sia al Festival di Sanremo che al Festivalbar. Ha anche cantato l’inno della Juve, di cui è tifoso sfegatato.
Prima di Ballando con le stelle ha partecipato a Torno Sabato, il programma condotto da Giorgio Panariello su Rai Uno. Dal 2005 è iniziato il sodalizio artistico con Milly Carlucci perché è stato incluso nel cast del programma Ballando con le stelle. Qui cura le sigle, dirige l’orchestra e proprio a proposito del suo lavoro nel programma, il musicista racconta la sua esperienza e il rapporto con la padrona di casa. Ecco cosa ha dichiarato a riguardo.
Paolo Belli racconta il suo rapporto con Milly Carlucci: “Mi ha insegnato a dominare l’istinto”
Paolo Belli fa parte del programma del sabato sera da quasi venti anni. Da poco si è conclusa l’ultima edizione che ha visto trionfare la cantante Arisa. Il musicista nel corso di un’intervista si è lasciato andare ad alcune confessioni e su quanto lo abbia aiutato la conduttrice nel suo percorso di crescita. “Sul palco sono un animale istintivo, Milly mi ha insegnato a dominare l’istinto, ad avere grande sensibilità nel capire quando è ora di lasciarsi andare o quando invece è necessario fare due passi indietro. Osservandola e conoscendola ho avuto anche la conferma di quanto il successo stia sempre nel lavoro della squadra, continua a insegnarmi a essere sempre un bravo comandante, quando a volte sei fratello e altre un padre severo. E poi il rispetto della gente, il fatto che sei su Rai1. Basta guardarla. Credo che chi voglia fare televisione debba fare l’università della televisione, ossia lavorare al fianco di persone come Milly” ha dichiarato il direttore d’orchestra di Ballando con le stelle.
E ammette di aver sempre sognato, fin da bambino, di far parte di un programma del sabato sera che unisse le famiglie attorno alla tv: “Da bambino guardavo i grandi spettacoli della televisione, da “Canzonissima” o “Studio Uno”, e sognavo di fare il sabato sera sulla Rai. Oggi mi considero l’uomo più fortunato al mondo. Sono conscio del fatto che servano talento, studio, gavetta, ma anche la fortuna di incontrare sul proprio cammino persone straordinarie, proprio come è accaduto a me, parlo di Giorgio Panariello, di Raffaella Carrà, di Fabrizio Frizzi, i migliori insegnanti che tu possa incontrare. Però ci devi mettere anche del tuo, non dimentico da dove sono partito. Poi non so se sono capace, ma me lo fanno fare e lo faccio”.
