Pietro Sermonti, lo ricordiamo tutti nella famosissima fiction “Un Medico in famiglia”, che conquistò milioni di italiani. Lui che nel film interpretava il medico Guido, ha sofferto di problemi di salute.
Lo ricordiamo tutti come Guido Zanin, il medico della fiction cult di Rai 1, Un Medico in Famiglia. Si tratta di Pietro Sermonti, attore che ha girato 12 pellicole per il grande schermo e 16 tra serie e film tv.
L’attore è nato a Roma ed è figlio dello scrittore Vittorio Sermonti e dell’imprenditrice Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli e del conte Urbano Rattazzi. Da piccolo, Sermonti sognava di fare il calciatore , infatti, ha giocato nelle giovanili della Juventus, ma, per alcuni problemi fisici, ha dovuto poi lasciar perdere. Successivamente, si diplomò alla scuola francese Lyce Chateaubriand, da lì iniziò la sua ascesa.
Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per un Medico in famiglia, la sua storia d’amore con Maria, nella fiction figlia dell’attore Giulio Scarpati, e nipote di ninno Libero, incollò milioni di telespettatori.
Sermonti prenderà parte anche ad altri lavori come “Elisa di Rivombrosa”(2003), con Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini, poi “La moglie cinese”(2006) e alla sitcom “Boris”(2007) e “Boris 2”, nel ruolo dell’attore, mediocre ma “convintissimo”, Stanis La Rochelle.
I problemi di salute di Pietro Sermonti
Da ragazzo, Pietro Sermonti rischiò veramente molto, tanto che fu costretto per rimediare al problema intimo, un’operazione chirurgica.
In un’intervista al settimanale Ok Salute confessò: “Avevo 22 anni e corsi dall’andrologo che mi prescrisse l’esame del liquido seminale. Era varicocele bilaterale. Significa che le vene di tutti e due i testicoli si dilatano a causa del reflusso di sangue. In tanti hanno il monolaterale, ma il mio è per pochi eletti. Il caricocele è la prima causa di infertilità maschile, perché gradualmente altera la qualità e la quantità degli spermatozoi. Il pensiero che avrei potuto non avere figli mi fece molta paura”.
Del problema l’attore se ne accorse durante un amplesso sessuale, nel quale, provò un dolore paragonabile a quello del parto. A quel punto fu costretto ad intervenire con un’operazione.
“Se non avessi avuto dolori, come succede a molti e non mi fossi fatto visitare, sarei potuto diventare sterile. Tre giorni dopo volli subito fare un test per verificare che l’operazione fosse riuscita, ma l’incontro con la mia fidanzata andò malissimo, nel senso che i dolori erano gli stessi”. L
La guarigione, infatti, non avvenne subito ma solo dopo una settimana, Pietro Sermonti capì che il peggio era passato.