Achille Lauro finisce nella bufera, richiesto l’intervento della magistratura: ecco cosa è accaduto, i motivi e le curiosità
Ha cambiato totalmente il modo di fare musica all’interno dello scenario moderno del Ventesimo secolo portando uno stile diverso dal classico, un quadro del genere e un look al di fuori dagli schemi conquistando la fiducia e la stima del pubblico italiano che ama la sua musica: stiamo parlando di Achille Lauro, classe 1990, conosciuto al pubblico per aver preso parte al Festival di Sanremo edizione 2018 con Rools Royce, nel 2020 con il brano Me ne Frego e nell’edizione odierna con il brano Domenica suscitando notevoli critiche dalla stampa e dai vertici alti della Chiesa.
Lauro De Marinis, questo è il vero nome del rapper che ha rivoluzionato la musica italiana nel corso degli ultimi anni è cresciuto a Roma e a soli quattordici anni ha scelto di andare a vivere con suo fratello Federico già produttore per la crew Quarto Blocco, ereditando proprio da quest’ultimo la passione per la musica e addestrandosi nel mondo del rap underground e in quello del punk rock. Insieme al produttore Manozzi, in arte Boss Doms, Lauro prende parte all’edizione del 2017 del programma Pechino Express posizionandosi al terzo posto e litigando pesantemente durante le puntate con Antonella Elia.
Nel 2018 il cantante e il suo manager rendono noto per la prima volta la partecipazione alla 69esima edizione del Festival di Sanremo con il brano Rools Royce che si discosta da quanto creato fino a quel momento, anticipando uno stile prevalentemente rock. Durante un’intervista Achille Lauro affermò: “Non penso di essere fuori posto a Sanremo. Il pezzo è trasversale, può piacere a tutti. Nasce con una chitarra scordata, un taccuino e una penna. Poi l’abbiamo finalizzato in una villa che prendiamo proprio per creare musica, insieme a 20-30 musicisti, senza essere contaminati dalle mode ma pensando solo a quello che potesse piacere a noi”. Conclude quell’esperienza sanremese con la nona posizione su 24 partecipanti in gara. Successivamente segue la seconda partecipazione al Festival con il brano Me ne frego e fa parlare di sé per gli abiti indossati targati Gucci. Nel 2020, riceve la nomina a Chief Creative Director per la sussidiaria Elektra Records, divenendo il primo artista italiano ad ottenere tale incarico dalla Warner Music Italy, sua casa discografica.
Oggi Lauro è uno dei concorrenti del Festival di Sanremo 2022 con il suo brano Domenica eseguita insieme l’Harlem Gospel Choir dichiarando: “Domenica è l’essere liberi, ci si diverte, si esce fuori, si sc*pa, quello che ci va di fare” e aggiunge: “Sanremo per me è uno dei palchi più importanti della musica italiana, mi ha dato tanto, è come fare un enorme concerto live davanti a tutta Italia”. Pare che il cantante sia finito nei guai per la sua esibizione in prima serata al Festival.
Achille Lauro nei guai per la sua esibizione
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha annunciato che l’associazione presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Imperia per blasfemia e vilipendio della religione, per l’esibizione di Achille Lauro nel corso della prima puntata del Festival di Sanremo 2022 in quanto il cantante, alla fine della canzone ha inscenato un “auto battesimo”.
Rienzi ha dichiarato: “Credo che i tantissimi cattolici interpretati dal vescovo di Ventimiglia offesi da gesti inutili e speculativi abbiano diritto a dare un segnale a chi consente certi comportamenti solo per squallidi fini di audience e di vendita di spazi pubblicitari”.
Inoltre aggiunge il Codacons: “Raccogliendo le proteste del mondo cattolico e del vescovo di Sanremo, mons. Antonio Suetta, abbiamo deciso di sottoporre quanto accaduto ieri all’Ariston all’attenzione della magistratura, affinché verifichi se l’esibizione di Achille Lauro possa configurare una offesa al sentimento cattolico e ai simboli della cristianità Invieremo inoltre il video della performance di ieri a Papa Francesco, perché esprima una ferma condanna nei confronti della Rai”.