Il noto cantautore bolognese ha confessato di soffrire a causa di alcuni problemi che, talvolta, disturbano la sua tranquillità
L’ospite speciale della terza serata del Festival di Sanremo è stato proprio Cesare Cremonini. Attesissimo dai suoi fans, il cantautore ha regalato delle fantastiche emozioni sia al pubblico presente all’interno del Teatro sia a tutti coloro che hanno assistito allo spettacolo davanti alla tv.
Per l’artista si è trattato di una prima assoluta sul palco dell’Ariston, non avendolo mai calcato in precedenza. Si è detto molto emozionato per l’occasione, anche se ha mostrato un’ottima condizione fisica, come sottolineato dallo stesso presentatore della manifestazione canora.
Come ultimo brano ha cantato uno dei pezzi più celebri della sua carriera. Si tratta di “50 special”, storica canzone incisa insieme ai Lunapop contenuta all’interno dell’album intitolato “…Squérez?”. La sua esibizione è stata omaggiata da una calorosa ovazione da parte del pubblico dell’Ariston, a testimonianza della sua straordinaria abilità ampiamente riconosciuta dagli amanti della musica nostrana.
Qualche tempo fa, l’artista ha concesso una lunga intervista riportata sulle pagine del “Corriere”, in cui ha ripercorso alcune fasi della patologia che l’ha colpito. Cesare si è accorto che qualcosa in lui non andava, motivo per cui ha voluto un confronto con lo psichiatra.
“Avevo la sensazione fisica di avere dentro di me una figura a me estranea. Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo”, ha confessato il cantautore durante il suo racconto pubblicato dal sopracitato quotidiano. Dopo il consulto con il medico, Cremonini ha capito l’entità del suo problema.
“Soffro di schizofrenia”, questa la rivelazione dell’interprete a seguito della diagnosi dello specialista, il quale ha dato una mano a Cesare per uscire dal tunnel oscuro della patologia. Lo psichiatra infatti, all’epoca chiese all’artista cosa lo facesse sentire meglio: “Risposi: camminare. Non lavorare; il lavoro era la causa. La cura era camminare. Se ho preso farmaci? Cose leggere, di cui non parlo per rispetto a chi ha dovuto fare cure farmacologiche pesanti”.
Seguendo il consiglio del medico, Cremonini ha cominciato a camminare per “centinaia di chilometri”. Per lui è stata una sorta di liberazione, dopo circa due anni trascorsi all’interno dello studio discografico per dedicarsi interamente alla musica. Al giorno d’oggi il quarantunenne sta molto meglio, nonostante abbia ammesso come il “mostro” talvolta torni ad affacciarsi. In casi come questo egli ha dichiarato di rimettersi in cammino, allontanando in tal modo gli spettri del passato.
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