Nathaly Caldonazzo, all’interno della casa del Grande Fratello Vip, ha raccontato i dettagli di una tragedia che l’ha segnata.
Nathaly Caldonazzo è una delle protagoniste del Grande Fratello Vip. Dal carattere forte, la Caldonazzo non si tira mai indietro quando si tratta di esprimere la sua opinione anche nei temi più scottanti. In particolare, in una delle ultime puntate del reality show condotto da Alfonso Signorini, Nathaly si è confrontata con Andrea Ippoliti. Ovvero, l’ormai ex fidanzato con cui partecipò a Temptation Island e che si avvicinò sin da subito alla giovane tentatrice Zoe Mallucci.
La vita della Caldonazzo non è sicuramente stata semplice come possa sembrare, infatti ha vissuto un dramma che l’ha segnata.
La storia d’amore con Massimo Troisi
Uno dei grandi amori della vita di Nathaly Caldonazzo è sicuramente stato Massimo Troisi. Una storia che l’ha segnata profondamente. Infatti, è stata l’ultima compagna dell’attore e regista napoletano, prima della sua morte prematura, avvenuta il 4 giugno 1994.
Nathaly è stata infatti vicino a Troisi proprio nel periodo probabilmente più duro della sua vita. All’interno della casa del Grande Fratello Vip la Caldonazzo ha raccontato quei momenti tanto difficili.
“Lo ha ucciso”: il drammatico racconto
“Quando gli stavi vicino sentivi questo ticchettio metallico e lui mi spiegò che fosse il suo cuore. Si era fermato durante una partita di calcio a San Giorgio a Cremano e tutto il paese aveva pagato per lui il viaggio per l’operazione a Houston. Mi disse che dovevamo andare a Los Angeles per parlare con il regista del Postino e poi a fare un controllo a Houston. Nelle prime due settimane pareva essersi ripreso, mentre dopo il controllo il medico fece emergere una realtà durissima, dicendogli che aveva il cuore di un sessantenne e doveva operarsi subito, o lì o in Italia”, ha raccontato Nathaly.
“Scelse di farlo lì, l’operazione non andò bene e rimanemmo per un mese in ospedale. L’intervento non era andato bene, i medici mi dicevano avesse bisogno di un trapianto, ma io provavo a rassicurarlo, dicendogli che saremmo tornati presto, ma non riuscivamo mai a prendere questo aereo. Ce l’abbiamo fatta dopo un mese e mezzo, con le bombole di ossigeno e lui ha voluto ostinatamente fare questo film con il suo cuore. Un film che, in un certo senso, lo ha ucciso”. Un racconto che sicuramente ha toccato tutti i telespettatori.