Alessandro Gassman, figlio d’arte e uomo dal carisma indiscutibile. Dietro l’aspetto fiero e inaccessibile nasconde un problema di salute con cui lotta da anni
Alessandro Gassman, figlio del mitico attore Vittorio Gassman e dell’attrice Juliette Mayniel (che si separano quando lui ha solo 3 anni), nonostante i pessimi voti a scuola (tanto che suo padre lo definiva “capra suprema”) nella vita è riuscito a diventare attore.
L’ultima sua fatica è stata la fiction ‘Un Professore’, in onda su Rai 1 ambientata al Liceo Leonardo Da Vinci di via Cavour a Roma. Dodici episodi suddivisi in sei serate che portano il nome dei grandi filosofi. Una serie costruita su più linee di narrazione, tra le quali appunto c’è la scuola.
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Alessandro Gassman ha vestito i panni di un professore di filosofia anticonformista, così com’è nella vita privata, impegnato in tante lotte civili come quella in difesa del pianeta e sul riscaldamento del globale.
Riguardo al suo ruolo, in un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, Gassmann ha dichiarato “Dante è il professore che non ho avuto e che invece avrei tanto voluto avere“. L’attore poi si è lasciato a una confessione. “Questa serie mi ha fatto capire che forse sarei stato un buon professore. Tant’è che mi ha fatto venire voglia di insegnare, magari in una scuola di cinema– ha ammesso- non ci avevo mai pensato prima, ma mi piacerebbe, per esempio, fare stage o seminari. Sono arrivato a 56 anni, ho un figlio di 22 e mi incuriosisce e mi entusiasma rapportarmi con i giovani”.
Il periodo buio del figlio d’arte
La vita come si sa bene, è caratterizzata da periodo, più o meno difficili e anche Alessandro Gassman ha sofferto di un disagio mentale che lo ha portato ad avere gli attacchi di panico. Disagio di cui soffrono in tanti anche nel mondo dello spettacolo.
“La prima volta è successo nel 2002”, racconta Alessandro Gassman. “Ero a letto, un libro in mano, all’improvviso l’ansia che sale, un sudore freddo, il cuore che batte forte, più forte, sempre più forte… Un attacco di panico. Paura che accada di nuovo. E accade. Anni di lotta, durissima lotta”.
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Da allora dopo aver provato quella forte paura di morire, l’attore romano si è sottoposto alle cure da uno psicoanalista.
“Nel 2003 sono entrato in cura: psicanalisi. Non mi vergogno. Ho seguito la terapia junghiana e poi sono passato all’analisi transazionale, un’evoluzione delle teorie di Freud. Vedo il mio terapeuta una volta alla settimana, è in contatto con il neurologo che mi ha prescritto un trattamento, un nuovo ritrovato che incrementa la serotonina, al contrario degli ansiolitici non mi abbatte.
Una pasticca la mattina di questo serotoninergico, punto. Sto proprio bene, era da tanto che non stavo così bene. Dal punto di vista analitico, il mio problema è stato definito disturbo d’ansia generalizzato. Dal punto di vista neurologico, ho sofferto di carenza di serotonina, quella che chiamano la molecola della felicità“.
Nonostante il momento difficile, oggi Alessandro Gassman che ha curato questo male dell’anima, incoraggia alla ripartenza i tanti che ne soffrono a causa di stress e vita piene di responsabilità.
