Serena Bortone è stata la protagonista di una rivelazione in studio molto forte. Durante una puntata una disgrazia scuote tutti
Nella scorsa puntata della trasmissione Oggi è un altro giorno, la conduttrice Serena Bortone ha raccontato una storia davvero molto triste. Una rivelazione molto drammatica e che ha generato tristezza generale nello studio e da casa.
Serena Bortone, durante la scorsa puntata della trasmissione di cui è al timone, ha introdotto un’ospite particolare. Nel suo studio è stata invitata una ragazza di nome Carlotta Mancini. La ragazza, qualche anno fa, ha perso tragicamente sua sorella gemella dopo un incidente stradale.
Carlotta aveva un rapporto simbiotico con sua sorella Costanza. La Bortone, dopo aver presentato la sua ospite, ha voluto sottolineare che l’invito nella trasmissione è legato al fatto che Carlotta oggi insegna in giro per le scuole educazione stradale. Come riportato da lanostratv, il racconto fatto dalla giovane ragazza è stato davvero molto commovente. Ma al contempo ha dato anche modo di riflettere molto.
Serena Bortone e il triste evento che ha cambiato la vita di Carlotta per sempre
“Mia sorella era una ragazza sempre solare e molto resiliente. Quando voleva raggiungere i suoi obiettivi, si concentrava e li raggiungeva sempre”. Queste le parole con cui Carlotta descrive sua sorella Costanza. Quel maledetto incidente ha avuto luogo nel 2016, a Verona, durante la notte.
Costanza e Carlotta si trovavano nell’auto con degli amici e stavano facendo ritorno a casa, dopo aver trascorso una serata al Lago di Garda. Ad avere la peggio in questo incidente è stata solamente Costanza. Durante l’intervista, nello studio di Serena Bortone, è intervenuto anche il papà di Carlotta e Costanza. Il quale ha dichiarato di aver donato gli organi della giovane figlia.
Serena Bortone ha molto apprezzato il gesto del genitore, considerandolo davvero un gran messaggio. Il Signor Mancini ha spiegato ciò che ha significato per loro. Una confessione che ha lasciato tutti a bocca aperta per la sua grandezza.
“Si è trattato di una scelta che abbiamo fatto immediatamente, senza pensarci troppo. Io e mia moglie ci siamo detti ‘se ci fosse un donatore di cervello, noi saremmo i primi ad aspettare la donazione per salvare Costanza’. È per questo che abbiamo voluto dare una speranza di vita a coloro che in quel momento stavano aspettando le donazioni”.
Un grande gesto indubbiamente. Un momento in cui, il dolore estremo di un genitore, si trasforma in amore e speranza per chi sta vivendo la stessa situazione sperando in una donazione.