L’idea era già in lavorazione dal 2021 ma poi, prorogata per più volte, é finalmente entrata in vigore quest’anno e durerà per tutto il prossimo anno. Si tratta di un nuovo contributo economico per aiutare i cittadini che in questi mesi stanno affrontando la grave crisi economica che ha colpito il nostro paese.
Ne potrà usufruire chiunque faccia domanda entro quest’anno. Il bonus riguarda l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione raffreddamento e aggiunta di anidride carbonica alimentare all’acqua. Una fetta importante del contributo andrà per le opere di miglioramento delle acque erogate dagli acquedotti e destinate ad un consumo umano.
Un contributo economico aperto ai cittadini, alle attività commerciali e agli studi professionali
Lo stanziamento economico che ha previsto lo Stato é applicabile per delle spese non superiori ai 1.000 €; il bonus é aperto a tutti i cittadini che nell’anno hanno sostenuto delle spese per migliorare le apparecchiature idriche e anche a tutte le piccole, medie e grandi imprese che hanno deciso di intervenire sulla rete idrica per migliorare la qualità dell’acqua distribuita all’utenza.
Lo Stato, per questo bonus, ha stanziato una cifra sostanziosa, pari addirittura a 5 milioni di euro, ma le richieste fino ad oggi sono state per quasi il triplo. Ecco perché inizialmente il contributo che doveva andare a coprire le spese pari a 50% é stato necessariamente abbassato al 30,37% per poter soddisfare tutti i cittadini e le imprese che hanno deciso di accedere all’agevolazione economica.
Questi i termini per presentare la richiesta del bonus
Precisamente si tratta di un credito d’imposta che fa il suo esordio nella dichiarazione dei redditi 2022 e che avrà effetto per tutte le spese affrontate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. Qualsiasi abitazione privata, attività commerciale e professionale, ma anche istituti religiosi e enti del terzo settore, potranno richiedere il credito d’imposta. Sarà sufficiente utilizzare la dichiarazione dei redditi nella quale si dovrà indicare la spesa sostenuta per gli impianti idrici rinnovati.
Esiste anche una modalità alternativa alla dichiarazione dei redditi. Chiunque voglia accedere alla credito d’imposta, potrà farlo anche attraverso un modello F24 a fronte, però, di una spesa effettuata esclusivamente con metodi tracciabili e cioè tramite bonifico bancario postale, pagamento Pos con carta di credito e bancomat, ma mai con denaro contante.
Di fondamentale importanza, infine, pena la perdita dei requisiti per accedere al contributo, é comunicare all’ENEA tutti gli interventi alla rete idrica effettuati. L’ente, infatti, ha il compito di monitorare e valutare l’effettiva riduzione del consumo di contenitori in plastica destinati per l’acqua potabile di case e aziende.