E’ lo stesso divulgatore scientifico a raccontare, spesso, le sue avventure in luoghi molto lontani
Per informarci, per farci scoprire i tesori del passato, rischia spesso grosso. Alberto Angela è uno dei volti più amati della televisione. La sua pacatezza, la sua competenza, conquistano tutti. Nel corso dei suoi viaggi in giro per il mondo, però, ha rischiato la vita più volte.
Intellettuale e figlio d’arte. Non ha bisogno di presentazioni, Piero Angela. Il più famoso divulgatore scientifico della televisione italiana. Il suo programma, “Quark”, è stato visto, almeno una volta, da qualsiasi italiano. E ha avuto il merito di rendere fruibile la cultura a un pubblico molto più vasto rispetto a quello degli addetti ai lavori. Giornalista 93enne, un punto di riferimento della cultura italiana.
Il figlio Alberto, che è nato e cresciuto a Parigi, ha seguito le orme del padre. Specializzandosi in paleontologia, branca delle scienze naturali che studia gli esseri viventi vissuti nel passato geologico e i loro ambienti di vita sulla Terra. Anche lui si è dedicato, fin da giovane, alla divulgazione scientifica in televisione. Dal 1997 conduce infatti “Passaggio a Nord Ovest” e dal 2000 “Ulisse – il piacere della scoperta”.
In un Paese, l’Italia, spesso “nemico” della cultura, Alberto Angela sorprende spesso, riuscendo, con le sue trasmissioni a battere in termini di ascolti la concorrenza di Mediaset, che schiera programmi di intrattenimento e mainstream.
Riguardano proprio il lavoro in giro per il mondo alcuni episodi raccontati da Alberto Angela nel corso di una recente intervista. In un’occasione, il divulgatore scientifico, infatti, si trovava in uno dei suoi tanti viaggi, alla scoperta di tesori sconosciuti e lontani. Lontanissimi. In Niger, in Africa. Lì il noto conduttore e la sua troupe sarebbero stati rapiti e picchiati per diverse ore.
Un incubo durato circa 15 ore, da quando furono assaltati da uomini con il volto celato e armati di kalashnikov. Probabilmente, avevano scambiato Alberto Angela e la sua troupe per un gruppo di trafficanti di droga. Dopo ore di sevizie e dopo il furto di tutti gli oggetti di valore, Alberto Angela e la sua troupe saranno liberati.
Ma non si tratta dell’unico episodio pericoloso e rocambolesco vissuto da Angela. E’ lo stesso divulgatore scientifico a raccontare, spesso, le sue avventure in luoghi molto lontani. Un altro episodio ha fatto correre grandi rischi ad Angela: “Una volta io e l’operatore salimmo in mongolfiera, ma c’era molto vento e abbiamo dovuto fare un atterraggio di fortuna con un impatto al terreno così violento che è un miracolo se siamo ancora vivi. Lì ho temuto”. Questo e altro per informarci e darci la cultura necessaria per la crescita del Paese.
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