Una scelta che si pone in linea con il momento vissuto dal Paese. Soddisfazione espressa dagli organi professionali
Viste le difficili condizioni dell’economia italiana, l’Agenzia delle entrate ha deciso di dare un po’ di respiro ai cittadini. Inflazione, rincari e aumenti stanno fiaccando la resistenza della popolazione, con la pandemia da Covid-19 che ancora incombe. Ecco allora quali controlli si fermeranno. Per adesso…
Decisioni, quelle che arrivano dall’Agenzia delle entrate, dovute probabilmente anche ai numeri che si registrano nei primi mesi dell’anno. Le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-maggio 2022 evidenziano nel complesso una crescita di 25.389 milioni di euro (+9,5%) rispetto all’analogo periodo del 2021.
Il dato tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie dell’11,3% (+19.410 milioni di euro) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 6,1% (+5.979 milioni di euro). Lo comunica il Ministero dell’Economia e delle finanze. L’importo delle entrate tributarie comprende anche i principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive, quindi integra il dato già diffuso con la nota del 5 luglio scorso.
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra una crescita del gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato (+18.562 milioni di euro, +10,9%); le variazioni risultano positive anche per gli incassi da attività di accertamento e controllo (+2.090 milioni di euro, +70,8%) mentre si registra una lieve flessione per il gettito relativo alle entrate degli enti territoriali (-132 milioni di euro, -1,1%). Anche le entrate contributive evidenziano un aumento da ricondursi principalmente alla crescita delle entrate contributive del settore privato per effetto dell’andamento positivo del quadro congiunturale e del mercato del lavoro registrato nei primi mesi del 2022.
Tregua agli italiani
Con questi numeri positivi, quindi, l’Agenzia delle entrate può permettersi di dare un po’ di respiro ai contribuenti. Dall’ultima settimana di luglio alla prima di settembre, verrà sospeso l’invio di lettere dall’Agenzia delle Entrate su compliance e comunicazioni di irregolarità sulle dichiarazioni fiscali. Gli invii ripartiranno dalla seconda settimana di settembre.
Di solito, la sospensione dura circa venti giorni, dall’1 al 20 agosto. Quest’anno, però, vista la particolare situazione vissuta dal Paese, si è deciso di ampliare il periodo di sospensione.
Già negli scorsi mesi, comunque, l’Agenzia delle entrate aveva deciso di scaglionare gli invii delle comunicazioni in un arco temporale più ampio. La scelta oggi di rimandare tutto a settembre fa registrare la soddisfazione degli organi professionali. In particolare i commercialisti, che potranno adesso concentrarsi sugli adempimenti autodichiarativi.