Brutte notizie per gli abbonati che in questi giorni hanno ricevuto la letterina di Jeff Bezos. Ecco cosa sta succedendo
Non è un dato da economisti. Non è qualcosa con cui si devono confrontare solo gli addetti ai lavori. L’inflazione che l’Italia e il mondo stanno vivendo in questi mesi ha ripercussioni su tutti i cittadini. Su tutti noi. Chiedetelo, quindi, agli abbonati Amazon Prime.
Amazon Prime è un servizio a pagamento offerto da Amazon, che permette ai clienti di poter usufruire della possibilità di ricevere i propri prodotti acquistati in un tempo di consegna ristretto, nonché di altri servizi, sottoscrivendo un abbonamento mensile o annuale. I clienti Amazon Prime hanno anche diritto a un pacchetto in cui poter visionare diversi contenuti. Dal cinema allo sport, passando per eventi e documentari.
L’inflazione comincia a far sentire il proprio potenziale distruttivo per le tasche degli italiani anche nei servizi e nell’e-commerce. E questo ha coinvolto e coinvolgerà anche Amazon. Ecco le motivazioni. “Le ragioni di questa modifica – scrive Amazon – sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo”.
Immediata e dura la replica dei consumatori. Il Codacons ha deciso di rivolgersi direttamente all’azienda chiedendo un incontro urgente. “Rincari abnormi che pongono gli utenti in una posizione di evidente svantaggio, e sui quali la società deve fare dietrofront”.
E’ la prima volta che Amazon modifica il costo di Prime in Italia dal 2018. Dopo le decisione o le ipotesi di riorganizzazione delle tariffe da parte delle piattaforme streaming nelle ultime settimane, l’annuncio che il prezzo dell’abbonamento Prime di Amazon salirà da 36 a 49,90 euro l’anno. L’abbonamento Prime mensile aumenterà da 3,99 euro a 4,99 euro.
“A fronte di una inflazione all’8% – afferma il Codacons – Amazon ha deciso unilateralmente di aumentare i costi dell’abbonamento annuale addirittura del +38,6%, oltre 4 volte il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio, mentre il costo della tariffa mensile sale del 25%”. Ma insorge anche Federconsumatori. “Non è infondato il sospetto che attraverso tale operazione, Amazon voglia rifarsi, a spese dei cittadini, delle perdite riportate nel primo trimestre di quest’anno, che a livello globale ammontano a 3,8 miliardi di dollari, dopo un profitto di 8,1 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’azienda incasserà 83,4 milioni di Euro in più, a livello globale ne dovrebbe incassare circa 5,3 miliardi. La decisione di aumentare il prezzo è stato comunicato dalla società di Jeff Bezos in una lettera agli abbonati stessi in cui spiega che il costo cambierà a partire dal prossimo 15 settembre. Della vicenda sarà investita anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
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