Candidato per sei volte sia ai David di Donatello che ai Nastri d’argento, premio, quest’ultimo, vinto per tre volte.
Oggi 59enne, Marco Giallini è uno degli attori più apprezzati sul panorama italiano. Uno dei volti più espressivi del cinema italiano. Con quella parlata romana, quella faccia da duro, che poi, però, nasconde un cuore tenero. Ma sapete che non ha fatto sempre l’attore? Ecco cosa faceva prima di raggiungere il successo nazionale.
La carriera di Marco Giallini
Nel 1986 arriva l’esordio cinematografico con una comparsata, non accreditata, nel cast di “Grandi magazzini”, film di Castellano e Pipolo. l primo ruolo cinematografico di un certo rilievo avviene però nel 1995, grazie ad Angelo Orlando che, colpito dalle sue doti recitative, lo invita a interpretare la parte di un poliziotto nel suo film di esordio come regista, dal titolo “L’anno prossimo vado a letto alle dieci”.
A partire dagli anni 2000, dopo una lunga gavetta, la carriera cinematografica di Giallini comincia a incrociare film e ruoli sempre più significativi e che, molto spesso, ricevono l’apprezzamento sia di critica sia di pubblico, come ad esempio “Almost Blue”, pellicola tratta dal romanzo di Carlo Lucarelli, che segna l’esordio alla regia di Alex Infascelli.
Il successo di pubblico arriva nel 2008 con il ruolo de Il Terribile nella serie TV “Romanzo criminale”, in onda sul canale satellitare Sky Cinema 1. Nel 2016 interpreta il ruolo del protagonista in Rocco Schiavone, serie televisiva in onda su Rai 2 per la regia di Michele Soavi e tratta dai libri di Antonio Manzini. Candidato per sei volte sia ai David di Donatello che ai Nastri d’argento, premio, quest’ultimo, vinto per tre volte per i film “ACAB – All Cops Are Bastards”, “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti”.
Marco Giallini, cosa faceva prima del successo
Grande popolarità e carriera in grande ascesa. Ma anche la vita privata di Giallini è intensa. Purtroppo anche tragica. Dalla moglie Loredana, sposata nel 1993, ha avuto due figli, Rocco e Diego, nati rispettivamente nel 1998 e nel 2004. Il 27 giugno 2011 ha perso la moglie, colpita da un’emorragia cerebrale.
Parla così della sua carriera. “Nel cinema sono stato catapultato da un giorno all’altro, soprattutto grazie a Valerio Mastandrea. Fece il mio nome a Marco Risi: ‘Dovresti proprio venire a Teatro – gli disse – c’è un mio amico che è fortissimo’ e lui, Marco, a vedere “Casamatta vendesi” di Angelo Orlando, venne davvero. Gli piacqui. Mi offrì un’occasione ne “L’ultimo capodanno”: ‘Faresti il marito di Monica Bellucci?’”.
Una storia incredibile per lui che, prima di diventare un attore professionista, da ragazzo ha svolto diversi lavori, come l’imbianchino e il venditore di bibite. Oggi, invece, è uno dei più grandi attori italiani.