Cantante, chitarrista e pianista. Ha venduto più di 2 milioni di dischi. Ma ha rischiato davvero di perdere la vita.
Ha venduto nella sua carriera più di 2 milioni di dischi. Michele Zarrillo è uno dei cantanti più apprezzati nel panorama italiano. Voce intensa e testi profondi e meditati fanno parte del suo bagaglio artistico. Nella sua vita, però, anche una grande paura. Ha rischiato di perdere tutto.
Cantante, chitarrista e pianista, ha suonato in alcuni gruppi della scena progressive rock italiana, ottenendo successo da solista con la vittoria al Festival di Castrocaro nel 1979 e al Festival di Sanremo 1987 nella sezione Nuove Proposte.
Nel 1981 esordisce a Sanremo con la canzone “Su quel pianeta libero” a cui fa seguito, l’anno successivo, in una discussa edizione del Festival, “Una rosa blu”, canzone che diventerà un successo molti anni dopo, e sarà inserita nel 1998, in una versione rivista.
Nel 1987 arriva la vittoria a Sanremo nella sezione “Nuove Proposte” (nella quale era stato inserito nonostante le precedenti partecipazioni al Festival e oltre quindici anni di carriera) con il brano “La notte dei pensieri”. Al Sanremo 1994 Michele Zarrillo presenta il brano “Cinque giorni”, che ottiene un buon consenso popolare e di vendite e che viene incluso nell’album Come un uomo tra gli uomini. Due anni dopo vi partecipa ancora con “L’elefante e la farfalla”.
Il 31 dicembre 2019 viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020. Partecipa con il brano “Nell’estasi o nel fango”. La sua esibizione apre la quinta e ultima puntata del festival di Sanremo ed ottiene il 18º posto finale.
Michele Zarrillo è sposato con la musicista Anna Rita Cuparo da cui ha avuto due figli: Luca, nato nel 2010 e Alice nel 2012; inoltre ha un’altra figlia, Valentina, nata nel 1981 da un’altra relazione. Una vita pregna di eventi, personali e professionali. Ma il dramma sul cantautore romano incombe.
Il 5 giugno 2013 viene colpito da un infarto e ricoverato in codice rosso nel reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma: “Me la sono vista veramente brutta. Per fortuna non ero in casa da solo, l’ambulanza arrivò in soli sette minuti e l’ospedale era dietro casa mia. Mi operarono d’urgenza e mi misero cinque stent. Ho avuto paura, tanta, di perdere tutto e non solo la carriera”.
Torna sulle scene il 7 ottobre 2014 con un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma accompagnato dai jazzisti Danilo Rea e Stefano Di Battista: “Tre anni e mezzo fa ho rischiato di morire. Pensavo di non poter più cantare, figuriamoci arrivare qui ad affrontare di nuovo questo palco, che è sempre una grande prova emotiva”.
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