Il caro vita ha colpito davvero tutti e di conseguenza si sta cercando di andare incontro ai cittadini: ecco cosa cambierà sull’assegno unico.
Il periodo della pandemia ha causato molti disagi soprattutto a livello finanziario. Stiamo assistendo ad un caro vita che si espande di giorno in giorno. L’inflazione è evidente soprattutto su beni di prima necessità, come il carburante o i generi alimentari, per non parlare dei rincari in bollette. Ed è per questo che sempre più famiglie faticano ad arrivare a fine mese.
Il governo, dal suo canto, sta mettendo in pratica diverse manovre per cercare di andare incontro alle esigenze dei cittadini, ma soprattutto per aumentare il potere di acquisto. Ci sono stati, a tale scopo, diversi bonus, come quello da 200 euro a dipendenti che non superavano i 35.000 euro annui ma anche ai pensionati. Sono, inoltre, stati sovvenzionati incentivi come quello culturale o psicologico.
Per contrastare l’inflazione, ci sono state modifiche anche all’assegno unico. Ci saranno infatti importi adeguati al caro vita. Buone notizie quindi per chi ne beneficia: scopriamo quali sono.
Assegno unico: cos’è e come funziona
L’assegno unico è un aiuto economico dato alle famiglie che hanno figli a carico. Parte dal 7° mese di gravidanza e arriva fino ai 21 anni, mentre è senza limiti di età per i figli disabili. È considerato come universale perché è garantito a tutte le famiglie che hanno figli ed è unico perché comprende tutti le altre misure di sostegno alla famiglia, a partire dal bonus per le nascite.
Assegno unico: cosa cambierà nell’importo e nell’erogazione
Sembra proprio che l’assegno unico di coloro che hanno figli a carico sarà erogato direttamente dall’Inps, senza presentare obbligatoriamente la domanda. Questo avverrà, ovviamente, se non ci sono state modifiche nel nucleo familiare. Inoltre, c’è un’altra buona notizia, per adeguarsi al caro vita, l’importo mensile passerà dai 175 previsti nel 2022 ai 190, previsti nel Gennaio 2023. Questo riguarderà le famiglie che hanno un Isee fino a 15mila euro. Anche chi percepisce un reddito minimo, come 50 euro, perché supera la soglia dell’Isee, avrebbe 54 euro e l’Isee sarà rivalutato a 43.200 euro.