In molti la usiamo per insaporire numerose ricette nelle nostre cucine e il suo gusto rende accattivante tutte le portate. Ma attenzione! Può essere molto pericolosa per la nostra salute
Numerose sono le spezie che ad oggi si usano in cucina. La maggior parte di queste arrivano dall’oriente, riuscendo a regalare ai nostri piatti quelle sfumature di sapore che danno quel tocco gourmet che non guasta mai. Una in particolare è molto usata nel nostro Paese, ma se superi la dose consigliata metti a rischio il tuo corpo
Le spezie sono degli insaporitori naturali davvero formidabili. Con una piccolissima quantità è possibile dare una sapidità particolare alle pietanze riuscendo a valorizzarne alcuni aspetti. Generalmente rappresentano un modo per dare un determinato gusto ad un piatto: per rendere un piatto piccante useremo il peperoncino, se volete dare invece colore e dolcezza allora si potrebbe usare la paprika dolce.
Tra le tante spezie che conosciamo, una in particolare è apprezzatissima per le sue proprietà organolettiche. Solitamente può essere realizzata per la preparazione sia di pietanze dolci che salate. Viene coltivata nelle regioni tropicali e i suoi frutti, simili ad albicocche, racchiudono al loro interno il seme.
In commercio può essere acquistata intera, da grattugiare, o già in polvere. Ricchissima di vitamina A e C, potassio, fosforo, ferro, rame e tanti altri sali minerali, dona diversi benefici all’uomo: ridurre nausea, favorire la digestione, curare il dolore ai denti, ridurre dolori e spasmi muscolari, prevenire e curare l’insonnia. Insomma questa spezia misteriosa è davvero un portata se usata correttamente. Perché sì, basta qualche grammo in più e si otterranno effetti spiacevoli e indesiderati
Nel secolo scorso veniva chiamata “droga dei poveri” poiché un suo uso eccessivo e prolungato nel tempo, causerebbe gravi effetti collaterali. In particolare se si superano le dosi consigliate, pari a 2 o 8 g al giorno, questa spezia provoca febbre, palpitazioni, allucinazioni, nausea e vomito.
La spezia in questione altro non è che la noce moscata, che con il suo sapore caldo-acre è al primo posto tra le spezie più amate dagli italiani.
La noce moscata potrebbe, quindi, provocare effetti collaterali contrari ai benefici che dona se usata nella giusta quantità. Il rischio più grave è quello legato all’attività inibente delle monoaminossidasi, enzimi che rompono i neurotrasmettitori eccitatori come la serotonina, e delle prostaglandine. Questo processo ha sul nostro corpo effetti allucinogeni seri molto simili a quelli che provocano alcune droghe sintetiche come l’ LSD.
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