Stiamo attraversando un periodo davvero particolare, fatto di disagi e problemi finanziari. La crisi economica infatti non mira a fermarsi, anzi. L’inflazione ha causato l’aumento esorbitante dei prezzi dei beni di prima necessità e questo ha portato le famiglia a faticare per arrivare a fine mese. Per alleggerire questo disagio, il governo ha stanziato una serie di bonus e incentivi al fine di aumentare il potere di acquisto.
Come bisogna fare per andare in pensione prima
A beneficiarne, non sono stati solo i lavoratori che guadagnano meno di 35.000 euro annui, ma anche i pensionati. Tra questi, il bonus di 200 euro che è stato caricato direttamente sulla pensione. La pensione è quella che desiderano avere tutti i lavoratori arrivati ad una certa età, per smettere di lavorare e dedicarsi finalmente ad un hobby o al riposo a lungo desiderato. Non tutti ne sono a conoscenza ma sembra proprio che si possa andare in pensione prima, ma bisogna rispettare un requisito fondamentale.
Con gli anni, sono cambiati parecchi parametri per ottenere la pensione. Ci sono alcune categorie che possono percepirla in anticipo. Ad oggi la soglia è quella dei 67 anni, ma alcuni possono smettere di lavorare anche prima. Un fattore dominante è quello dei contributi versati. Con 38 anni di contributi, si può andare in pensione anche all’età di 64 anni. In questo caso, però, si percepirà di meno rispetto alla pensione normale.
Chi può richiedere la pensione in anticipo
C’è poi la pensione anticipata standard che prevede 42 anni e 10 mesi di contributi per quanto concerne gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Se però i contributi sono stati versati prima del 1 Gennaio 1996, la soglia si abbassa. Non vengono considerati in questi anni, i giorni presi per malattie e la disoccupazione. Infine, c’è anche l’APE sociale che è destinata alle categorie deboli.
La si può ottenere al compimento del 63esimo anno di età e dopo aver versato tra i 30 e i 36 anni di contributi. A richiederla possono essere sia i disoccupati o chi ha un’invalidità del 74%. Tra le categorie deboli rientrano anche chi assiste un parente con un’invalidità da almeno 6 mesi.
A richiedere la pensione può essere anche il lavoratore precoce, cioè colui che ha iniziato a lavorare alla giovanissima età e ha versato i contributi prima del compimento dei 19 anni. Ovviamente devono anche essere capaci di dimostrarlo. Possono percepire la quiscenza in anticipo anche chi ha svolto attività considerate pesanti per almeno 7 anni. Le donne invece, possono andare in pensione se hanno compiuto 58 anni per le dipendenti e 59 per le autonome, che hanno versato almeno 35 anni di contributi.