Si tratta di misura a supporto delle famiglie, che, soprattutto in questi difficili mesi è diventata ancor più fondamentale.
La pandemia prima. Poi la crisi energetica. Acuita, peraltro, oggi, dalla guerra in Ucraina, che ha fatto aumentare il costo delle materie prime e del carburante. Insomma, non sono stati mesi e anni facili per le finanze degli italiani.
Gli aiuti agli italiani
Per questo, infatti, i governi che si sono succeduti hanno provveduto a lanciare una serie di bonus e incentivi. Tra le misure che danno maggiore respiro alle famiglie italiane vi è certamente quella dell’assegno unico.
Si tratta di misura a supporto delle famiglie. L’obiettivo della misura è quello di semplificare l’ambito dei contributi a sostegno della natalità e consiste in un aiuto economico per ogni figlio a carico fino ai ventuno anni di età.
L’Inps dal 2023 erogherà automaticamente, senza quindi la presentazione della domanda ogni anno, l’assegno unico per i figli a tutte le persone di cui conosce la situazione e non hanno segnalato variazioni. Lo ha annunciato in un’intervista al Corriere, il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, spiegando che “si tratta di un altro passo nell’implementazione dei servizi per i cittadini, che, con la pandemia, ha visto dilatarsi i compiti dell’istituto”.
All’impegno ordinario per 43 milioni di utenti, si è aggiunta l’erogazione di prestazioni per oltre 30 miliardi a 15 milioni di beneficiari. In queste settimane stiamo lavorando per garantire a oltre 13 milioni di pensionati l’incremento del 2% della pensione nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, compresa la tredicesima, come deciso dal governo. Ma l’Inps non sarebbe in affanno.
Come cambia l’assegno unico
Diverse novità interesseranno questa misura di sostegno alle famiglie. Scopriamole insieme, consci del fatto che tantissime famiglie ottengono ossigeno da queste erogazioni. Si può fare la richiesta per l’assegno unico e universale, per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni. L’assegno, nel 2022, va da un minimo di 50 euro al mese a un massimo di 175 euro per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli tra i 18 e i 21 anni, gli importi variano da un minimo di 25 euro al mese a un massimo di 85 euro.
Dal 2023 vengono introdotte due novità: la prima è l’INPS erogherà l’assegno automaticamente ogni anno agli aventi diritto di cui conosce la situazione reddituale. Ma la buona notizia è che vi saranno anche degli aumenti. Si parla di circa 15 euro.
Dal tetto massimo di 175 euro mensili attuali si potrebbe infatti arrivare fino a 190 euro. La somma viene erogata direttamente sull’iban del richiedente. L’assegno è progressivo, ovvero l’importo aumenta per gli Isee più bassi e diminuisce per i più alti. Se non si fornisce alcun Isee, l’INPS provvederà a erogare l’importo minimo.