Ci sono alimenti che spesso mangiamo e altri no, alcuni di questi però possono essere preziosi tanto da ridurre il rischio di tumore.
Spesso tendiamo a privilegiare alcuni alimenti piuttosto che altri. Quando un ingrediente, tipo il frutto è troppo acerbo, tendiamo a non mangiarlo o aspettare che maturi. Eppure alcuni sono davvero preziosi per contrastare malattie letali come quella del tumore.
In questo caso parliamo in particolar modo del tumore all’intestino. Ogni giorno la possibilità di ammalarsi è sempre più concreta. Nel 2020, infatti ci sono stati circa 43.000 casi e nel 2021 ci sono stati quasi 22.000 decessi. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è del circa 65% negli uomini e del 66% nelle donne.
Ed è per questo che dovremmo assumere sempre uno stile di vita adeguato, equilibrato e ricco di alimenti che fanno bene all’intestino. L’alimentazione è la risposta a molti problemi, perché noi siamo quello che mangiamo. C’è un alimento in particolare che ha il potere di ridurre il rischio di tumore pari al 60% per via della presenza di un particolare amido, scopriamo qual è.
L’alimento che può ridurre il tumore all’intestino
La risposta sta proprio nella banana, ma non in una qualunque bensì in quella acerba. Le banane che non sono ancora maturate e che quindi assumono un colore verdastro possono proteggerci dal rischio di tumore all’intestino.
Questo frutto contiene un amido molto resistente. Questo si trova anche in altri alimenti come l’avena, i cereali, pasta, piselli e fagioli. Dietro questa affermazione c’è uno studio condotto dalle Università di Newcastle e Leeds, ed è stato pubblicato anche sulla rivista Cancer Prevention Research. La banana acerba potrebbe anche ridurre questa malattia nella parte superiore dell’intestino, che spesso è difficile da individuare.
Lo studio effettuato sui pazienti
Lo studio prevedeva che i partecipanti assumessero una dose di amido resistente. Si trattava di pazienti affetti dalla sindrome di Lynch che aumenta il rischio di ammalarsi di tumore soprattutto all’intestino. Queste persone hanno assunto una porzione di amido per circa due anni.
L’assunzione dell’amido ha ridotto l’incidenza dei tumori relativi alla zona gastrointestinale. La dose corrisponde a quella di una banana al giorno. L’amido, siccome è resistente, arriva all’intestino e può cambiare i tipi di batteri che sono concentrati in quella determinata zona.
L’amido resistente nell’esattezza si tratta di un carboidrato che non viene digerito nell’intestino tenue e fermenta in quello crasso, donando nutrimento ai batteri sani. Questo è responsabile di ridurre gli acidi biliari che solitamente danneggiano il DNA, causando il cancro.