Il sole potrebbe mettere a serio rischio tutte le persone che sono tatuate: ecco perché e quali sono le conseguenze
Tatuare è una delle arti più antiche del mondo ma il suo fascino ha conosciuto la massima popolarità negli ultimo vent’anni. Il tatuaggio è un arte e quasi tutti, soprattutto i giovani, ne hanno almeno uno. C’è chi si tatua per lasciare un proprio momento fermo e indelebile sulla propria pelle, che sia bello o brutto, o chi soltanto per piacersi di più.
I tatuaggi non sono mai stati considerati rischiosi, ma un recente studio ha provato alcuni rischi che causerebbe l’inchiostro degli stessi, se esposto al sole. Scopriamo nello specifico quali sono le conseguenze dell’esposizione al sole della pelle tatuata.
I rischi che può provocare la pelle se è tatuata
I tatuaggi nonostante esistano da più di 5000 anni non sono completamente regolati dal governo, il quale non conosce la composizione molecolare dell’inchiostro. È stato un gruppo di ricercatori di chimica organica, lo Swierk Group, presso l’università di Binghamton di New York ad analizzare le molecole che costituiscono i pigmenti dei tatuaggi. L’esposizione solare infatti, andrebbe a modificare alcune sostanze e le convertirebbe in cancerogene. I batteri che entrano a contatto con la luce solare andrebbero quindi a trasformare il pigmento in un altro composto con base di azoto, che è cancerogeno.
Cosa ha rilevato nello specifico lo studio
Lo studio è stato fatto in modo analitico e dettagliato e l’obiettivo dei ricercatori era quello di capire cosa contenesse nello specifico l’inchiostro. Si è iniziato quindi a studiare le formulazione dei brand più noti e anche ad intervistare i tatuatori più famosi per capire quanta competenza e informazione c’era dietro l’utilizzo dell’inchiostro che utilizzavano.
L’inchiostro ,che viene utilizzato per fare il tatuaggio, è formato da due elementi fondamentali: il pigmento, formato da molecole, da una sostanza solida o da entrambe le sostanze. E poi la cosiddetta soluzione di supporto che tende a trasferire il pigmento nella zona intermedia della pelle e rende il colore più sciolto.
I ricercatori hanno quindi confermato che nei pigmenti esistono sostanze che non sono specificate in etichetta. E questo lo hanno dedotto grazie alla spettroscopia e la microscopia elettronica. Circa la metà degli inchiostri che sono stati presi in esame hanno dei pigmenti a base di azoto che rischiano di essere degradati una volta che entrano in contatti con i raggi ultravioletti, trasformandoli in composti cancerogeni, quindi molto nocivi per la salute.