Dopo l’ennesimo down dell’app di messaggistica più famosa al mondo, il Codacons ha lanciato un ultimatum a Meta
Qualche giorno fa, e più precisamente lo scorso 25 ottobre, whatsapp è andato in down per circa un paio d’ore o poco più, ma questo è stato sufficiente affinché il Codacons decidesse di prendere provvedimenti e chiedere un risarcimento per tutti gli utenti che non hanno potuto usufruire del servizio dell’app di messaggistica in quelle ore.
La richiesta di risarcimento
Nello specifico, a detta dell’associazione che si occupa di tutelare i consumatori, l’erogazione del suddetto indennizzo dovrebbe essere disposta in modo automatico per tutti. La richiesta di risarcimento è data dal fatto che a causa del down dell’app di messaggistica, gli utenti non hanno potuto eseguire videocall e chiamate, oltre a non poter inviare messaggi tramite la chat di whatsapp.
A pagare le conseguenze di questa interruzione di servizio sono stati anche i clienti Meta che hanno un account dedicato al business, con cui svolgono il proprio lavoro. Ecco perché, infatti, chi lavora usando tale servizio potrebbe aver subìto i danni maggiori.
Che cosa chiede il Codacons
Dato il disservizio occorso il 25 ottobre 2022, il Codacons ha chiesto a Meta un risarcimento automatico, e ne ha spiegato più chiaramente le motivazioni in una nota:«In un momento in cui milioni di italiani sono in smart working e hanno fatto di servizi di messaggistica come WhatsApp uno strumento di lavoro, disservizi come quello odierno, causano pesanti disagi e rallentano l’attività dei cittadini, impedendo di inviare messaggi anche importanti».
Nel testo della richiesta che l’associazione tutela consumatori ha fatto presente a Meta, l’ente ha inoltre sottolineato che coloro che avrebbero diritto a un indennizzo sono tutti gli utenti italiani che hanno anche un account Whatsapp.
Come ha reagito Meta
Attualmente Meta non ha ancora risposto all’istanza, ma se dovesse essere messa alle strette, potrebbe replicare che si tratta di un servizio divulgato a titolo gratuito. Per whatsapp, infatti, non è richiesto di sottoscrivere nessun tipo di abbonamento. Non è comunque la prima volta che avvengono situazioni del genere. Per tutelare ancor di più gli utenti, il Codacons ha anche consigliato agli sviluppatori di whatsapp di progettare insieme delle «forme più adeguate per tutelare i diritti dei consumatori e l’adozione di misure per evitare il ripetersi di nuovi disagi».
Quello che in effetti ci si domanda è se anche questa volta, l’appello non riceverà nessuna replica.