Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si rifà a quanto deciso in Germania, dove è previsto che i datori di lavoro possano pagare il premio una tantum entro il 2024 (ma qui in Italia è stato deciso solo entro il 2022)
Un bonus da 3 mila euro esentasse per i lavoratori dipendenti contro il caro energia. Si tratta di un aiuto che in Germania è stato disegnato e proposto dal ministro delle Finanze Christian Lindner, e che dovrebbe sfociare nel nuovo Inflation Reduction Act di cui stanno discutendo al Bundestag e che il 9 novembre scorso ha menzionato il nostro ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, come modello da seguire.
L’idea è quella di assicurare ai datori di lavoro l’opportunità di riconoscere ai propri dipendenti un premio che può raggiungere una quota di 3 mila euro esentasse per contenere i danni causati dall’inflazione. Giorgia Meloni, nell’ultimo incontro con la stampa in cui ha parlato del Dl Aiuti Quater, ha detto, in merito a tale bonus, che si tratta di «un’ulteriore tredicesima detassata per aiutare i lavoratori a pagare le bollette, un contributo che il datore può aggiungere in busta paga». Questa misura, per il momento, resterà valida soltanto per il 2022. Si tratta di un cosiddetto fringe benefit, ossia qualcosa come buoni pasto, auto aziendale, assistenza sanitaria, polizze assicurative, prestiti ecc.
Nella circolare divulgata dall’Agenzia delle Entrate, si legge che «non concorrono a formare il reddito imponibile il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente, nonché le somme erogate o rimborsate al medesimo dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale». Il Ministero del Lavoro ha sottolineato che questo benefit può essere usato, entro i 3 mila euro, come rimborso di diversi servizi tra cui palestra, asilo, utenze ecc.
A erogare questo bonus saranno solo aziende del settore privato, quindi sono esclusi coloro che lavorano nelle pubbliche amministrazioni. Ad avere il premio saranno solo lavoratori dipendenti. Non ci sono imposte sul beneficio, cosa che vale anche per l’impresa che decide di erogarli.
Saranno le aziende stesse a scegliere se erogare ai propri dipendenti un bonus da 3 mila euro una tantum da aggiungere al loro compenso. Non è possibile, infatti, fare richiesta per avere questo bonus come in altri casi, in quanto saranno le imprese, che non hanno alcun obbligo di erogarlo, a decidere se concederlo oppure no ai propri dipendenti.
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